Rispetto per il lavoro di tutti!

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E anche per gli studi di tutti, i meriti di tutti e magari perché no? i desideri di tutti!

Si sa che Grillo vuol fare solo provocazione. In tal senso, speriamo che i lavoratori dei call center non se la prendano, cosi come spero non si irritino per quello che gli utenti della community tellows.it scrivono ogni giorno contro i call center.

Citato dal discorso di Grillo in giro per l’Italia:

Non è giusto che chi si laurea ed, per esempio, ottiene un master all’estero debba poi lavorare in un call center a 400 euro al mese. Il lavoro è un’altra cosa. Con il reddito di cittadinanza per tre anni si daranno mille euro al mese, la persona che perde il lavoro avrà il tempo di cercare il lavoro con gli uffici di collocamento dove ci saremo noi con la rete, offriremo due o tre lavori se non accetti perdi il sussidio. La prima cosa da fare è questa, siamo in emergenza, nessuno deve rimanere indietro”.

 

Ció non significa affatto che l’operatore di call center non sia un lavoro, ma vuole raggiungere tutti coloro che sanno quanto possa essere frustrante non trovare un lavoro che possa seguire le aspirazioni di uno studente, che si é fatto il mazzo e pure in lingua straniera per conseguire un titolo. Naturalmente chi avrá fatto un master in marketing telefonico con tesi pratica sul telemarketing nazionale e internazionale non avrá niente contro la possibilitá di lavorare nel suo campo. Questo per fare un esempio anche abbastanza banale, ne chiedo perdono. Ma quando si viaggia il mondo o anche solo l’Europa e si vede che all’estero i giovani con la voglia di studiare e lavorare vengono premiati. E spesso, in paesi Europei di cui l’Italia fa parte da tempo, accade che se purtroppo per un certo periodo il giovane curriculum, ricco o povero che sia, non trova sbocchi adatti al suo percorso personale, non deve per forza fare qualcosa che non ha niente a che fare con la sua qualificazione. Gli uffici del lavoro statali possono provvedere al suo mantenimento, seppur minimo, e persino ad un’ulteriore formazione, se ció puó aiutare a inserire il giovane in questione nel posto che si merita.

Cosí capita che fuori dall’Italia i giovani si sentono apprezzati per quello che sono. E non sono persone che non hanno mai accettato lavori umili, manuali o faticosi. E capita che pochi politici parlino di reddito di cittadinanza.

Partire peró dal presupposto che i call center salveranno i giovani dalla disoccupazione per presente e futuro italiano non appare un orizzonte incoraggiante, semplicemente perché non tutti i giovani o meno giovani senza lavoro ne cercano uno nel campo della comunicazione telefonica. Allora chiudiamo anche le Universitá, col presupposto che non ci serviranno mai cosí tanti laureati in Italia.

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