Archivi categoria: Diritti dei consumatori

I diritti dei consumatori previsti e tutelati dal Codice del consumo sono:
il diritto alla salute e alla sicurezza;
la tutela degli interessi economici;
il diritto al risarcimento in caso di danni;
il diritto a servizi pubblici efficienti;
il diritto alla rappresentanza ed alla partecipazione.

Come disattivare i servizi Mobilepay

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Post aggiornato. Per le ultime novità in materia consigliamo di dare un’occhiata anche qui!

Cari membri di tellows,

Si nascondono dietro banner, pop-up o annunci pubblicitari. Gli SMS Premium, spesso agganciati alla piattaforma Mobilepay, sono diventati il peggiore incubo di molti utenti che utilizzano la rete internet sul telefonino.
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Stop alle telefonate mute: i call center dovranno rispettare le regole del Garante

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Il telefono squilla ma dall´altra parte c´è solo silenzio. A chi non è mai capitato? Al Garante della Privacy risultano migliaia di segnalazioni e i nostri utenti lo hanno denunciato più e più volte sul nostro sito: si tratta di “telefonate mute” frutto di pratiche di telemarketing particolarmente aggressive vissute spesso dai cittadini come una forma di stalking.

Le telefonate mute a scopo commerciale sono state così frequenti negli ultimi tempi da spingere il Garante della Privacy a intervenire con alcune regole. Adesso è scaduto il tempo che era stato concesso alle società di telemarketing per adottare una serie di accorgimenti tecnici e organizzativi e dal 2 ottobre sono entrate in vigore le regole fissate dal Garante con un provvedimento generale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 aprile per combattere il fenomeno.

Innanzitutto chiariamo cosa sono le chiamate mute: le aziende di call center, per ottimizzare la forza lavoro, impostano i loro sistemi in modo da avviare un numero di telefonate più alto degli operatori effettivamente disponibili. Queste chiamate, una volta ottenuta risposta, possono essere mantenute in attesa silenziosa finché non si libera un operatore. Il risultato è appunto una telefonata muta che se dal punto di vista delle aziende serve a eliminare i tempi morti tra una chiamata e l´altra, dal punto di vista degli utenti è diventato un fenomeno estremamente invasivo che genera “ansietà, allarme, sospetto, fastidio e disappunto, oltre alla frustrazione connessa al senso di impotenza e all’incapacità di reagire all’evento”, si legge nel testo del Garante. Il presidente dell’Autorità, Antonello Soro, aveva dichiarato

“È importante garantire la massima produttività dei call center, ma i costi della loro attività non possono essere scaricati sugli abbonati inermi. Se alcune pratiche di marketing telefonico vengono vissute dagli utenti addirittura come una forma di stalking, significa che l’impresa non sta facendo bene il suo lavoro. È prioritario per le stesse società di telemarketing che le cosiddette ‘chiamate mute’ vengano drasticamente ridotte”.

Ecco dunque le nuove regole fissate dal Garante:

1) i call center dovranno tenere precisa traccia delle chiamate mute che dovranno essere comunque interrotte trascorsi 3 secondi dalla risposta dell´utente;

2) non potranno verificarsi più di 3 telefonate mute ogni 100 andate a buon fine. Tale rapporto dovrà essere rispettato nell´ambito di ogni singola campagna di telemarketing;

3) l´utente non potrà più essere messo in attesa silenziosa, ma il sistema dovrà generare una sorta di rumore ambientale, il cosiddetto “comfort noise” (voci di sottofondo, squilli di telefono, brusio, ecc.) in modo che chi riceve la telefonata ne intuisca la provenienza;

4) l´utente disturbato da una chiamata muta non potrà essere ricontattato per cinque giorni e al contatto successivo dovrà essere garantita la presenza di un operatore;

5) i call center saranno tenuti a conservare per almeno due anni i report statistici delle telefonate mute effettuate per ogni campagna in modo da consentire eventuali controlli.

Gli operatori che non rispetteranno queste prescrizioni dell´Authority incorreranno nelle sanzioni previste.

L´azione dell´Autorità è sicuramente positiva, ma purtroppo non basta a tutelare gli utenti. Non ci resta quindi che sperare che gli operatori del settore si adeguino alle disposizioni vigenti in modo da non vanificare le novità introdotte.

Noi intanto vi consigliamo di scaricare gratuitamente il nostro tellows Magazine per essere informati sulle leggi attuali e sugli enti a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni e, ovviamente, vi invitiamo a condividere le vostre esperienze su tellows.it!

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Recupero crediti: quando diventa stalking

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Spesso si sente parlare di società o enti incaricati al recupero crediti, ma cosa sono e come funzionano?
Quando un ente matura un credito ha la possibilità di recuperalo attraverso due strade, una è quella del “recupero giudiziale” -quindi attraverso un proprio avvocato-, la seconda è quella dell’affidamento delle pratiche a una società di recupero credito (recupero credito stragiudiziale). Una pratica stragiudiziale può durare per un minimo di sessanta giorni, ma le tempistiche cambiano a seconda delle circostanze (ad esempio se un creditore è difficile da intervistare).

Non sono soltanto le banche o gli istituti finanziari ad affidarsi a queste compagnie, ma anche compagnie telefoniche o tv a pagamento che ogni anno contano un alto numero di piccoli crediti che nel complesso diventano grandi perdite dal fatturato.

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Quando il Registro delle Opposizioni non funziona…

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Post aggiornato. Per tutte le novità sulla normativa telemarketing in merito all’iscrizione al registro delle opposizioni cliccate anche qui!

Quante volte ci capita di ricevere chiamate indesiderate? Pubblicità aggressiva, operatori insistenti e offerte super convenienti che nascondono inevitabilmente qualche nota stonata. Noi ovviamente non ce ne accorgiamo, rapiti dalla parlantina dell´operatore. E il loro compito è proprio quello di catturare la nostra attenzione e di ottenere il tanto atteso „sì“ alle offerte che propongono. Quante volte ci è capitato di ascoltare passivamente le loro richieste e non essere pronti a formulare domande? Perchè spesso di domande da rivolgere agli operatori ce ne sarebbero molte. Siamo tutti d´accordo che si tratta di un lavoro come un altro e nessuno ha obiezioni direttamente legate ai centralinisti in persona. Spesso infatti quello che non funziona è il sistema che sta dietro all´operato dei call center.

Ma andiamo con ordine. La prima cosa a cui dovremmo pensare appena veniamo contattati da un call center è capire se hanno il diritto ad utilizzare i nostri dati personali. Non è un elemento da sottovalutare perchè, come tutti, anche i call center devono attenersi a delle regole ben precise. Il problema è che molto spesso non vi è sufficiente controllo a riguardo e la legislazione non viene seguita accuratamente. Le chiamate commerciali con fini pubblicitari non sono ovviamente da considerare in ogni caso moleste ma, giustamente, accettiamo di essere contattati solo da chi è autorizzato a farlo, proprio come previsto dalla legge. Ricordiamo inoltre che è molto semplice dare l´autorizzazione al trattamento dei dati personali. Spesso non ci facciamo caso, ma quante volte sottoscriviamo degli abbonamenti, tessere sconto e raccolta punti al supermercato e ci dimentichiamo di leggere nel dettaglio le clausole contenute nel contratto? Proprio lì, tra quelle minuscole righe, si nasconde l´inghippo. Raccomandiamo sempre prudenza e attenzione nel firmare contratti commerciali perchè, qualora si acconsenta anche involontariamente al trattamento dei dati personali, i call center hanno tutto il diritto di contattarci. A questo proposito è utile ricordare le leggi che i call center sono tenuti a seguire, che potete trovare nel nostro „tellows Magazine“

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10 modi per dire stop alle telefonate indesiderate

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Quando si riceve una telefonata da un numero sconosciuto sono molti i pensieri che passano per la testa: chi sarà? Un amico con una nuova sim? Qualcuno che ha sbagliato a digitare il numero o l’operatore di un call center che cercherà di convincerci ad accettare un’irripetibile offerta promozionale?

È normale e legittimo preoccuparsi di un numero non noto, perché, come sappiamo, non possiamo abbassare mai la guardia dai malintenzionati che, in un modo o nell’altro, tentano di ingannare le persone per mezzo del telefono. Le tipologie di chiamata di cui stiamo parlando si dividono in tre gruppi principali:

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Cinque modi per combattere le telefonate moleste

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Post aggiornato. Per conoscere nuovi metodi per sfuggire alle chiamate indesiderate cliccate qui!

Le chiamate indesiderate sono anche denominate telefonate “moleste” o “aggressive” e causano spesso uno stato di angoscia nelle persone che le ricevono. Il malessere che queste telefonate provocano non deve essere sottovalutato, perché può essere la causa di psicosi e/o spiacevoli episodi. Proprio per questa ragione, da qualche anno sono stati presi da parte delle autorità seri provvedimenti per evitare o combattere questa tipologia di molestia. Come è stato stabilito nella sent. n. 20328/2010 della Corte d’Appello di Torino e come si legge in un articolo de Il Sole 24 Ore:

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tellows Magazine, al tuo fianco contro le molestie telefoniche

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Siete stufi delle chiamate pubblicitarie continue, delle molestie telefoniche e delle truffe? La prima cosa da fare è informarsi! Ecco perché il tellows team ha creato appositamente per voi un Magazine grazie al quale potrete conoscere tutti i modi per prevenire e “curarvi” dalle telefonate fastidiose.

Il Magazine di tellows è un pratico eBook che svela in maniera dettagliata i retroscena delle truffe più in voga, fornendovi dati statistici ottenuti grazie ai nostri database (come ad esempio “quali sono le città da cui proviene il maggior numero di telefonate pubblicitarie” e “quali sono le città più chiamate”).

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Pubblicità aggressiva: come denunciarli?

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Quest’anno sono state più di 3000 le segnalazioni di pubblicità telefonica molesta inoltrate alle associazioni per i consumatori. Un numero sorprendente che ci fa capire la dimensione di questo fenomeno che sembra non passare mai di moda.

Le organizzazioni dei consumatori riportano circa 3000 reclami per telefonate pubblicitarie moleste da parte di imprese che non rispettano la regola dell’asterisco che, sull’elenco telefonico, indica chi non vuole essere disturbato da pubblicità telefonica.

Ma queste segnalazioni, se lette correttamente, non sono altro che un indice di quanto in realtà il fenomeno sia molto più esteso. Infatti solo una piccola parte di queste persone infastidite dalle telefonate pubblicitarie decidono di sporgere denuncia.

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L’ennesimo servizio sms a pagamento!

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Ecco su tellows.it l’ultima truffa a danno degli utenti telefonici della settimana:

Ricevuto ennesimo sms di abbonamenti truffaldini:”Bside Mobile: servizio Video abbonamento attivato. Costo 5 Euro/settimana. Per info e disattivazione chiama 0239990027. http://wap.mobilepb.it/bsidemobileh”.

Altro caso di presunta truffa ai danni di un consumatore che si è trovato abbonato ad un servizio assolutamente non richiesto. Si tratta di un cliente 3, come egli stesso tiene a precisare. Viene anche precisato di non aver cliccato su eventuali banner pubblicitari che sono causa di attivazioni di abbonamenti. La schermata dello smartphone, dice la vittima, è sempre rimasta bianca, niente banner, niente siti strani.

La vittima era però collegata a internet con il cellulare e quindi col proprio numero telefonico, al quale secondo lui sono stati inviati dati di troppo.

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Abbonato con 3? attenzione ai servizi attivi!

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Tra i numeri più ricercati e commentati delle ultime settimane su tellows.it spiccano tre numeri telefonici che rivelano pratiche commerciali scorrette, tra cui truffe telefoniche vere e proprie

0287188863 11235 ricerche e Tellows Score 7

0159760511 6594 ricerche e Tellows Score 6

0232930300 4987 ricerche e Tellows Score 7

Al numero 0287188863 si sono registrate più di 11000 ricerche nel 2013, solo negli ultimi mesi. La truffa è imbarazzante oltre che assolutamente cara. Gli utenti di 3 si ritrovano abbonati ad un servizio mai richiesto, forse attivato (non si sa come, ma rapidissimo) cliccando “involontariamente” da qualche parte in internet (banner ecc). L’abbonamento al servizio di sms costa ben 5 euro alla settimana e guarda caso, si lamentano solo clienti dello stesso operatore telefonico. Per la disattivazione non ci sono indicazioni precise dagli utenti. Noi aggiungiamo qui in fondo al post un link per la segnalazione presso il garante di tutte le pratiche commerciali scorrette che potete usare anche voi!

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